Del suo potenziale come canale pubblicitario Internet non ha ancora mostrato quasi niente. Ne è convinto Paolo Vanossi, amministratore delegato di Tradedoubler Italia, filiale di una società svedese di marketing online «basato su performance». «A oggi», continua, «solo lo 0,6% degli investimenti pubblicitari va su questo mezzo».
Ma marketing e advertising sul Web crescono sia in valore sia in fantasia. Se le forme di comunicazione più diffuse restano «banner» e finestre «pop-up» e «pop-under», maggiore creatività si registra nei tipi di contratti tra inserzionisti, siti e portali. Varie anche le modalità di controllo dell’efficacia delle campagne e di definizione dei costi.
«La primogenitura appartiene al pagamento per impression», spiega Vanossi. «Poi si è passati a collegare le tariffe ai click effettuati sui banner. La nostra proposta è una piattaforma che consente di rapportare i costi ai risultati delle strategie, in primis alla conversione dei click in registrazioni ai siti delle aziende inserzioniste».
Venticinquemila affiliati
Una seconda particolarità dell’offerta di TradeDoubler è l’offerta agli inserzionisti di un vasto network di siti affiliati. «Solo in Italia ne mettiamo sul piatto 25 mila. Tra i più prestigiosi i portali di Rcs, delle testate del gruppo Monrif, di Tiscali e del sito Tuttogratis.
Ovviamente la maggior parte dei siti sono meno importanti. Molti appartengono a testate di nicchia o a privati cittadini. Affiliarsi non costa nulla. Poi noi effettuiamo controlli sulla qualità dei siti».
Ulteriore caratteristica di TradeDoubler è di non richiedere tariffe di inserzione fisse. «Sta a ogni inserzionista fare un’offerta per apparire su un certo sito.
In caso di accordo, noi predisponiamo un tracciato operativo per il funzionamento della campagna», chiarisce Vanossi. Dietro al sistema TradeDoubler, del resto, c’è una sofisticata piattaforma sviluppata in Java e basata su tecnologie Web. «Un sistema realizzato con ingenti investimenti, in parte provenienti dal gruppo Soros», aggiunge Vanossi, «e sul quale lavora circa la metà dei 130 impiegati del gruppo. Una particolare enfasi viene posta sulla sicurezza».
Come funziona il sistema dal lato inserzionista? «Il cliente riceve da noi una user Id e una password», risponde l’amministratore delegato di TradeDoubler Italia. «Con queste accede via browser a un pannello di controllo con cui carica la creatività, visualizza report e legge i messaggi degli affiliati».
Più complesso il meccanismo della parte transazionale. Quando un utente clicca su un banner, dal sito affiliato parte un messaggio a quello di TradeDoubler il quale rilascia un cookie su pc del navigatore e contemporaneamente invia un messaggio al sito dell’inserzionista.
A questo punto è il sito del cliente a stabilire un contatto con l’utente. In seguito a questo il cookie scaricato invia un’informazione a TradeDoubler.
Quando il cliente ha concluso l’operazione con l’utente, manda un messaggio a TradeDoubler che effettua l’incrocio con i dati ricevuti dal cookie del navigatore e calcola il valore da corrispondere al sito affiliato. «Grazie a questo sistema», sottolinea Vanossi, «gli inserzionisti non devono più preoccuparsi di pagare ogni singolo sito. Siamo noi a farci carico del pagamento agli affiliati, mentre al cliente arriva un’unica fattura».
Dall’archivio di WEEK.it
Link: Tradedoubler.it
mercoledì 20 dicembre 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento