Potrebbe far sorridere, ma molti vecchi lettori di "Topolino" ricorderanno storie, scritte e disegnate da probabili visionari, in cui gli autori vuoi per lungimiranza, vuoi per pura fortuna, riuscirono a predire tendenze, mode o atteggiamenti che sarebbero poi diventati comuni nella quotidianità futura. Un po' come per Star Trek: è nato prima il Capitano Kirk che chiedeva a Sulu di teletrasportarlo a bordo, grazie a quella specie di walkie talkie a serramanico (ma come si chiamava??? NO! non è il Traycorder!!), oppure il Manager rampante, tatuato Motorola dietro l'orecchio destro, che con uno Startac (sempre a serramanico) ordinava alla sua segretaria di far recapitare pizza napoletana fumante nel suo ufficio di Manhattan?
Non lo so, forse anche le galline hanno questo dubbio, però ricordo benissimo una storia in cui Paperino per primo, e tutti i paperopolesi poi, iniziava un lavoro da remoto grazie ad una scatola fornita di visore (il monitor) tramite la quale anche i nipotini avrebbero potuto evitare di andare a scuola, seguendo le lezioni in una sorta di videoconferenza. In quegli anni la rete, come la intendiamo noi, era qualcosa di embrionale, un disegno nelle menti di pochi genii che con mezzi ora considerati antidiluviani trasmettevano manciate di bit da una università all'altra.
Sono passati circa vent'anni e tutto questo è realtà. Oggi è possibile lavorare comodamente da casa, tagliando costi e tempi sugli spostamenti, ma non solo, si ha infatti l'opportunità di lavorare per aziende con sede a 8.000 miglia di distanza.
Parentesi introduttiva chiusa.
Internet è ovviamente divenato la risorsa primaria per chi vuole provare a cimentarsi con il lavoro da remoto, anche se nell'abbondanza di offerte si celano molti pericoli.
Negli stati uniti è stata attivata un'apposita commissione, a tutela dei lavoratori che si sono trovati spesso: indebitati, senza lavoro e magari hanno anche partecipato ad attività illecite.
Tutt'ora è possibile trovare offerte tipo: "Guadagna 5000$ al mese, lavorando comodamente da casa tua". Certo, chi non è involgiato da un'offerta simile? 5.000 dollaroni al mese risolvono molti problemi e se poi ci mettiamo che li possiamo incassare stando in ciabatte, con la brocca di caffè sulla nostra scrivania... bè il quadretto ideale è completo ma nella maggior parte dei casi non ci si trova di fronte ad un lavoro da dipendente, ma piuttosto a dover acquistare "pacchetti software e libri di know-how" a cifre spropositate. Che funzioni o meno non tocca a me dirlo, ma il buonsenso mi suggerisce che: se le possibilità di guadagno promesso sono così elevate, perchè un'azienda dovrebbe chiedermi una cifra simile? Forse per tutelarsi dai perditempo? ok, ma allora per disincentivare questi ultimi non sarebbe sufficiente una piccola cauzione, restituibile a fine rapporto?
E' evidente che c'è chi guadagna sull'esigenza altrui, ed è per questo che si deve stare sempre in guardia.
venerdì 15 dicembre 2006
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1 commento:
Sono un grafico Freelance e ormai da due anni lavoro per una ditta di Roma, nonostante io sia di Milano. Sono d'accordo con Peter su tutto, perchè questo tipo di lavoro ha svoltato la mia esistenza. Devo ammettere che ci sono comunque problemi logistici, in quanto anche se solo saltuariamente devo recarmi in azienda per fare briefing, ma non cambierei mai la mia posizione.
Inoltre posso gestire il mio tempo in maniera molto più efficace.
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